Il prezzo della benzina in rialzo. L’Unione nazionali consumatori avvisa: “Non a speculazioni legati al raid Usa a Baghdad”.
ROMA – Il prezzo della benzina è in rialzo. Secondo quanto riferito dal Quotidiano Energia, Eni Tamoil, IP e Q8 sono pronti a rivedere il listino subito dopo la pausa delle festività.
“A meno di drastiche variazioni in più o in meno delle quotazioni internazionali – ha fatto sapere la Figisc Confcommercio – vi sono ad oggi plausibili presupposti per una aspettativa di prezzi tendenzialmente in aumento per i prossimi 4 giorni“.
Il Codacons avvisa: “Pronti a qualsiasi azione legale”
L’aumento dei prezzi preoccupa il Codacons: “Il 2020 potrebbe aprirsi con un nuovo caro-benzina – afferma l’associazione citata dall’Ansa – al momento i ritocchi sono minimi ma temiamo una improvvisa ondata dei rialzi dei prezzi, con effetti negativi per le tasche dei consumatori. Per tale motivo stiamo monitorando i listini e, in caso di aumenti eccessivi, siamo pronti a denunciare i petrolieri alle Procure della Repubblica di tutta Italia per il reato di aggiotaggio“.
“I carburanti venduti oggi presso i distributori sono stati acquistati nei mesi scorsi, quando le quotazioni del petrolio erano inferiori, e un aumento repentino dei prezzi alla pompa non appare in alcun modo giustificato. Non solo. Una eventuale ondata di rialzi avrebbe effetti negativi sui prezzi dei prodotti trasportati su gomma, con rincari dei listini per una moltitudine di prodotti“.
La tensione tra Iran e Usa fa aumentare il prezzo del petrolio
La tensione tra Iran e Usa ha portato ai massimi storici il prezzo del petrolio ma l’Unione nazionale consumatori ha precisato: “Non vogliamo speculazioni sul rientro degli italiani o a rialzi dei carburanti legati al raid ordinato da Trump a Baghdad“.
“E’ prematuro parlare di venti di guerra o di escalation militari o, comunque, operare ed intervenire sui mercati come se la guerra fosse già alle porte“.
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